Tranquillo, non è una minaccia della serie “chi non ha testa ha gambe”, bensì il risultato di una recente scoperta in seguito ad un esperimento condotto dall’Istituto Swammerdam dell'Università di Amsterdam.

Gli scienziati hanno infatti concluso che il processo di apprendimento e quello di memorizzazione sono di fatto... in competizione! Non possono cioè avvenire contemporaneamente, poiché regolati dalla stessa area del cervello.

Dagli esperimenti si è appreso che se le due fasi sono troppo ravvicinate nel tempo (nell’ordine di secondi) o addirittura contemporanee, si riscontrano delle anomalie nelle informazioni da apprendere, proprio come se le due funzioni andassero in conflitto. Per risolvere questo conflitto si attiva infatti in modo massiccio anche la corteccia prefrontale ventrolaterale, nel tentativo di facilitare il passaggio dall’una all’altra fase.

E’ evidente quindi che se durante un processo di studio (scolastico o lavorativo) è richiesto anche il ricordo di argomenti o informazioni immagazzinate precedentemente, sarà necessario che tale ricordo sia particolarmente efficace e rapido per non intaccare il processo di apprendimento delle nuove informazioni.

Ecco perché le tecniche di memorizzazione veloce portano, anche, a un miglior apprendimento. Nuovi studi si annunciano a riguardo: non manchero' di tenerti informato.

Stefano Di Benedetto, assieme ad un affiatato team di collaboratori e consulenti, da oltre 32 anni lavora con entusiasmo ad un impegno ben preciso: trasformare sempre gli obiettivi dei clienti in risultati concreti!