Le materie giuridiche si presentano in modo molto netto allo studente medio: o piacciono, o non piacciono. Studiare diritto può essere molto appassionante poiché si tratta di una materia ricca di concetti, eccezioni e casi particolari che stimolano molto la curiosità e sfidano le capacità di ragionamento e interpretazione. Ma per questi stessi motivi può anche essere molto difficile, poiché è facile perdersi nel labirinto delle norme.

Diciamoci la verità, quando ti trovi davanti un manuale di diritto privato da oltre 1.500 pagine, qualche dubbio sulla tua scelta di studiare giurisprudenza ti viene, giusto? 😉

Qualunque studente di giurisprudenza ha sicuramente un suo metodo per studiare diritto (se non lo avesse, non farebbe legge), ma non sempre tali metodi sono efficienti, per il semplice fatto che a volte sono basati su luoghi comuni. Anche nello studio. Iniziamo a sfatarne alcuni, per poi passare a qualche alternativa che potrebbe funzionare meglio.

Evita l’ascolto passivo

Hai presente quando ti dicono "Ascolta attentamente perchè il solo ascoltare le informazioni, permette al tuo cervello di elaborarle e memorizzarle"

Falso.

Se non prendi almeno qualche appunto da rielaborare e non usi i materiali didattici a tua disposizione per integrare quanto appreso, difficilmente i concetti che hai solo ascoltato si fisseranno nella tua mente.

E nemmeno ripetere ad alta voce quanto scritto su un libro aiuta molto, poiché consente una memorizzazione solo superficiale, mentre a te interessa capire in profondità l’argomento per poterlo relazionare ad altri elementi preziosi e collegare quanto hai studiato per elaborare un tuo pensiero critico.

Le flash card non aiutano a memorizzare un bel niente

Almeno, non come le usano la maggior parte degli studenti di diritto.

È tipico dello studente medio di giurisprudenza, infatti, fissare ogni flash card come un oracolo finché i concetti non si trasferiscano magicamente dalla carta al cervello. Sbagliato: se si chiamano flash card ci sarà un motivo, no?

Prova a usare questo metodo: raccogli le flash card che ti servono, mescolale e leggile più rapidamente possibile per un minuto. Le card che non riesci a ricordare istantaneamente vanno tolte dal mazzo e poi riviste. Ripeti questo tipo di attività ogni giorno, sempre con un ordine diverso.

Questo metodo è efficace per diversi motivi:

  • La velocità con cui completi questo esercizio ti aiuta a pensare in fretta quando sei sotto pressione, abilità cruciale in ogni esame;
  • La ripetizione è importante per memorizzare qualsiasi cosa;
  • Quando mescoli le carte, non imparerai le informazioni solo perché si succedono in un determinato ordine che hai imparato a prevedere.

Attenzione alle flash card troppo lunghe: sono praticamente inutili.

Non cercare di imparare i concetti astratti

Ricorda che ciò che ti interessa non è imparare a memoria, ma interiorizzare le nozioni e saperle applicare, perché è questo il modo giusto per studiare diritto.

Quale miglior metodo per imparare ad applicare delle nozioni, se non quello di immaginare la loro applicazione?

Si tratta di una tecnica molto semplice che probabilmente già conosci: relaziona tutto alla tua esperienza personale. Per farti qualche esempio, ecco cosa potresti fare:

  • Visualizza amici e conoscenti nelle situazioni legali che stai imparando;
  • Correla determinati casi a scenari che tu hai vissuto o di cui hai sentito parlare.

Se riesci a completare questo esercizio, è ora di descrivere qualche metodo attivo per studiare diritto più facilmente.

Frequenta i corsi e presta attenzione in classe

Il linguaggio tecnico del diritto può essere un osso duro da comprendere nella solitudine della propria scrivania, ma la soluzione è a portata di mano: compatibilmente ai tuoi impegni cerca di frequentare i corsi il più possibile e prendi appunti su quanto viene spiegato in classe con il il sistema delle mappe mentali: ti aiuterà a comprendere e ricordare meglio i concetti-chiave.

Inizia subito a studiare

Tra quanto tempo è la data dell'appello? Anche se è tra un mese, non significa che tu possa prendertela comoda: studiare deve essere un impegno costante, se vuoi facilitarti il lavoro. Cerca di evitare accumuli, perché potresti non essere in grado di recuperarli. Il corso è tra 6 mesi? Inizia comunque a studiare subito, perché non sai mai quanto tempo potresti impiegare a capire una singola pagina: potrebbero volerci 30 secondi, ma anche 30 minuti o 30 giorni. Se ti è difficile stare al passo coi tempi, prova a migliorare la tua velocità di apprendimento.

Forma un gruppo di studio

Ok, sappiamo tutti quanto sia utile il poter spiegare ad alta voce un capitolo del libro mentre l’altro controlla se ciò che diciamo sia corretto, ma non è qui che si esaurisce l’utilità dello studio di gruppo, anzi! Innanzitutto, potete scambiarvi appunti, non tanto per il loro contenuto, ma per le cose che l’uno comprende e che l’altro potrebbe non aver afferrato. Confrontare il proprio metodo di studio a quello di qualcun altro, poi, potrebbe essere utile a perfezionare il proprio. Ma passando a qualcosa di più specifico riguardo lo studio del diritto, il gruppo permette di simulare dei casi legali da prendere come esempio, un po’ come in un gioco di ruolo e quindi di provare ad applicare quanto studiato più facilmente.

Non saltare le prove intercorso

Le prove intercorso sono una sorta di mini-esame. Si tratta di una pratica molto diffusa in quasi tutte le università e per quasi tutti i corsi di diritto.

Cogli queste occasioni non come una fonte di stress, ma come un modo per capire come ragiona l’insegnante, quali sono i dettagli su cui focalizza la sua attenzione e quali gli argomenti a cui tiene di più. Non perché ciò ti aiuterà a superare l’esame (o meglio, non perché questo sia il motivo principale), ma perché vuol dire che quello è il modo giusto per studiare la materia.

Il tuo modo per studiare diritto

Dopo questa carrellata di consigli, sono sicuro che avrai voglia di confrontarli con il tuo attuale metodo di studio. Se lo fai, fammi sapere cosa ne viene fuori e cosa funziona meglio per te. Lascia pure un commento a questo articolo 🙂

Stefano Di Benedetto, assieme ad un affiatato team di collaboratori e consulenti, da oltre 32 anni lavora con entusiasmo ad un impegno ben preciso: trasformare sempre gli obiettivi dei clienti in risultati concreti!