Sappiamo davvero come funziona il nostro cervello? Del cervello si parla tantissimo ma tante sono ancora le cose da scoprire e tantissimi anche gli scherzetti che questo organo ci fa, come ad esempio i bias cognitivi. Per poter studiare bene ed essere reattivi sul lavoro è necessario superare questi ostacoli e imparare ad avere uno spirito critico.

Apprendimento e bias

Una delle attività chiave associate con l’apprendimento è quella di esplorare e comprendere le modalità con le quali funziona il cervello umano ed usare i risultati per incidere appropriatamente sui processi di costruzione del pensiero. Per esempio, sapete cos'è un bias cognitivo e come ci rende difficoltoso l'apprendimento? Con questo termine ci si riferisce alla tendenza a pensare secondo determinate modalità ricorrenti. I bias cognitivi vanno dal bias del carrozzone – quando delle verità divengono tali nella misura in cui una larga quantità di persone le accetta come tali – al bias di conferma – quando le persone accettano delle informazioni semplicemente perché confermano quanto già credevano. Ma naturalmente i bias cognitivi non finiscono qui, sono tantissimi e tutti diversi tra loro. Per superarli è necessario conoscerli e cercare di pensare quanto più apertamente e criticamente ci sia possibile quando dobbiamo produrre una decisione che consegua ad informazioni da processare correttamente.

Euristica dell’influenza (affect heuristic)

Questo è il primo bias cognitivo, diciamo che avete comprato un auto e da quel momento vedete quel modello di auto ovunque. Il bias dell’euristica dell’influenza dimostra come la nostra percezione della realtà sia significativamente influenzata da ciò che desideriamo in quel dato momento.

Bias del carro della banda musicale (bandwagon bias)

Il “bandwagon” in inglese indica il carro su cui viaggia la banda musicale durante le parate o altre manifestazioni pubbliche. Il bandwagon bias indica la nostra tendenza a sviluppare una convinzione, non tanto sulla base della sua effettiva veridicità, ma quanto piuttosto in relazione al numero di altre persone che condividono quella stessa convinzione.

Ancoraggio (anchoring bias)

Questo è il bias più comune, spontaneamente facciamo troppo affidamento sulle prime informazioni che ci vengono fornite.

Bias di conferma (confirmation bias)

Questa “scorciatoia mentale errata” si verifica in particolar modo tra i sostenitori di partiti politici o altre ideologie (vedi i fanatici delle “diete alimentari”). Nello specifico, è nella nostra natura dare maggiore rilevanza alle sole informazioni in grado di confermare la nostra tesi iniziale.

Bias della scelta (choice-supportive bias)

Cugino stretto del confirmation bias è il choice-supportive bias, che spiega la nostra tendenza a razionalizzare le scelte fatte, anche se tali scelte sono state impulsive o sono state fatte sulla base di gravi lacune informative.

Effetto placebo (placebo effect)

L’effetto placebo è uno dei bias cognitivi più conosciuti in assoluto e a dirla tutta non è del tutto negativo: consiste infatti nell’influenzare l’avverarsi di un evento attraverso la convinzione che quell’evento debba verificarsi. Questo bias, più che dimostrare un difetto di progettazione del nostro cervello, mette in evidenza quanto potenti possano essere le nostre convinzioni.

Errore di pianificazione (planning fallacy)

Le nostre capacità di fare previsioni accurate sul futuro sono a dir poco imbarazzanti. Questo è particolarmente vero quando ci ritroviamo a pianificare lo studio o un progetto di lavoro. Volenti o nolenti siamo sempre troppo ottimisti sul tempo che impiegheremo per realizzare i nostri obiettivi.

Per superare i bias cognitivi, l'unico modo e allontanarsi e trovare una propria opinione, coltivare il proprio spirito critico e fare scelte che siano solo proprie.

Stefano Di Benedetto, assieme ad un affiatato team di collaboratori e consulenti, da oltre 32 anni lavora con entusiasmo ad un impegno ben preciso: trasformare sempre gli obiettivi dei clienti in risultati concreti!