La maggior parte di coloro che intraprendono la carriera universitaria di ingegneria alla fine del corso di studi sono tenuti a sostenere un esame di stato per potersi iscrivere all’albo degli ingegneri e poter quindi praticare la professione. Per questa ragione può accedere alla prova sono chi abbia conseguito una laurea magistrale in ingegneria, qualunque sia l’indirizzo specifico. Esiste tuttavia un esame da ingegnere junior che può sostenere che, invece, è in possesso soltanto della laurea magistrale o triennale.

Prepararsi all’esame di stato da ingegnere non è mai stato così semplice.

L’esame di stato per l’iscrizione all’albo non è un esame facile né per i neo laureati in ingegneria ne per tutti coloro che dopo il corso di laurea devo sostenere questo tipo di prova per iscriversi al proprio albo di competenza. Gli albi professionali esistono con l’obiettivo, più o meno dubbio e più o meno condiviso, di creare una sorta di registro degli abilitati e di coloro che sono in possesso del titolo di ingegnere e posso, quindi, eseguire certe pratiche. Infatti chi si laurea in ingegneria non può definirsi ingegnere ma solo dottore in ingegneria.

L’esame di stato da ingegnere è suddiviso in due differenti prove, la prima scritta e la seconda orale, l’una propedeutica rispetto all’altra ossia che è obbligatorio aver superato la prima prova per poter sostenere la seconda. La prova scritta consiste  in una prova pratica applicativa sulla traccia inerente la propria specializzazione. Una volta superata questa prova si passa a quella orale. Fortunatamente quasi tutti i neo laureati  decidono di sostenere l’esame subito dopo la laurea. Questa è la cosa migliore perché tutte le nozioni studiate sono ancora fresche di studio e di sicuro sarà molto più facile che doverle “riesumare” anni dopo aver lasciato l’università.

Altra cosa importante da fare è non ridursi all’ultimo minuto. La preparazione per l’esame di stato da ingegnere deve essere programmata con anticipo perché gli argomenti da studiare e ripetere sono tanti e riducendovi a qualche settimana dal fatidico giorno rischiereste di dover fare una full immersion nello studio che non sarà né piacevole né fruttuosa. Inoltre, può tornare utile, iniziare a focalizzare l’attenzione su determinati argomenti anche durante l’ultimo anno e, soprattutto, conservare gli appunti di quelle materie che si rischia di ritrovare all’esame di stato.

In questo modo ripetere sarà molto più semplice e veloce. In questi casi un gruppo di studio può rivelarsi utilissimo. Oltre a studiare in compagnia, il confronto di più menti e l’incoraggiamento reciproco possono alleggerire l’ansia e lo stress che ci prendono in concomitanza con prove così difficili come può essere l’esame di stato da ingegnere. Studiare con i colleghi è importante sia per riuscire a cogliere le proprie lacune e quindi colmarle sia per analizzare i possibili differenti approcci alla soluzione di un problema. In questo modo, osservando la questione da più punti, sarà più facile affrontarla.

Infine ricordate di puntare soprattutto sulla pratica piuttosto che sulla teoria. Svolgete esercitazioni, problemi da risolvere perché sarà quella la parte più complessa della prova. Potete aiutarvi con i manuali specifici presenti in commercio o partecipando a corsi che molte università organizzano proprio per aiutare i neo laureati a prepararsi per l’esame di stato. L’esame di stato è soltanto un altro esame, forse un po’ più complesso ma, non temete, se non dovesse andar bene potete sempre riprovarci alla sessione successiva.

Stefano Di Benedetto, assieme ad un affiatato team di collaboratori e consulenti, da oltre 32 anni lavora con entusiasmo ad un impegno ben preciso: trasformare sempre gli obiettivi dei clienti in risultati concreti!