Generalmente le università italiane richiedono a chi deve laurearsi un sunto di quello che è il lavoro finale da presentare davanti ad una commissione. Riassumere in poche righe il lavoro di decine di pagine che ci ha richiesto mesi di fatica non è facile ma, seguendo alcune dritte è possibile farle senza troppe complicazioni. Iniziamo col capire cos’è di preciso un abstract.

Scrivi un perfetto abstract di una tesi

L’abstract è una sorta di riassunto molto breve che raccoglie quelli che sono i punti principali di un lavoro di tesi. Questo serve per poter non solo presentare in modo semplice e chiaro l’argomento trattato nella versione più lunga e dettagliata. Viene inserito all’interno del testo della tesi, all’inizio o alla fine questo per agevolare i membri della commissione e quanti sono interessati a cogliere rapidamente il tema del lavoro finale del corso di laurea del candidato.

Esistono differenti tipi di abstract: informativo, indicativo e misto. L’abstract informativo ha come obiettivo quello di esporre le idee ed i concetti essenziali, una sorta di sommario dei temi che il candidato ha trattato, nell’ordine in cui sono affrontati nel testo completo ma in maniera molto più sintetica. Il secondo tipo di abstract non è altro che una semplice lista, una scaletta che l’autore può facilmente desumere snellendo l’indice. L’abstract misto è un insieme dei due precedenti, un breve indice con un sunto esauriente della tesi di laurea.

Per poter scrivere un abstract che non solo esponga adeguatamente l’argomento ma che sia anche accattivante è fondamentale avere sotto mano il testo originale del lavoro. Da qui si devono estrapolare i punti chiave, quelli più importanti e tralasciare quelli di contorno, quelli che non sono fondamentali per far capire al lettore di cosa ci si è occupati.  Potendolo utilizzare come apertura della tesi, in questo caso, l’abstract dovrà tenere conto che chi si accinge a leggerlo non ha ancora mai nemmeno sfogliato la tesi definitiva. Deve quindi fungere da introduzione anticipando  i temi affrontati nel testo che segue.

Se, invece, verrà utilizzato alla fine della tesi, basterà indicare i punti più importanti del testo completo. In questo caso può essere sufficiente un abstract di tipo indicativo.  Nell’abstract dovranno essere trattati i seguenti punti:

  • in cosa consiste il lavoro
  • il suo obiettivo
  • le metodologie e le tecniche si ricerca utilizzate
  • i dati elaborati
  • le conclusioni finali alle quali si è giunti dopo l’analisi dei dati

Per un lavoro ottimale si consiglia sempre di partire citando il titolo della tesi di laurea e da lì spiegare le varie parte di cui è composta. Ricorda sempre di citare parole e frasi contenute nella tesi per poter ottenere un risultato armonioso e comunque legato al lavoro completo. Per aiutarti di sicuro è untile stila una scaletta di quelli cha saranno i punti che vuoi trattare nell’abstract. Per redarre lo schema guida poniti delle domande come: perché ho redatto una tesi su questo argomento? Quali sono gli obiettivi del mio lavoro? Quali metodologie e tecniche hai usato? Quali sono i risultati che ho ottenuto dall’analisi dei dati raccolti? A quale conclusione sono arrivato? Puoi prendere spunto dall’indice della tesi, dai titoli di capitoli e paragrafi.

Ricorda che l’abstract deve chiarire e non confondere il lettore. Conclusa la lettura è importante aver soddisfatto la curiosità di chi legge e mai lasciarlo nella confusione di non aver ben chiaro quello che ha letto. Questo può aiutare anche per il risultato finale della tesi e per il voto di laurea considerando che molti professori, esclusi il relatore ed il controrelatore naturalmente, non leggeranno l’intero lavoro ma solo il sunto. Ad alcuni può sembrare una perdita di tempo realizzare un abstract del proprio lavoro di tesi ma, ve l’assicuriamo, un lavoro fatto bene vi sarà di sicuro d’auto.

Inoltre, considerate che potrete proprio partire dall’abstract per organizzare il discorso che enuncerete durante la discussione. Quindi è un piccolo sforzo in più ma che vi tornerà di estrema utilità.

Stefano Di Benedetto, assieme ad un affiatato team di collaboratori e consulenti, da oltre 32 anni lavora con entusiasmo ad un impegno ben preciso: trasformare sempre gli obiettivi dei clienti in risultati concreti!