In natura il cervello umano sano dovrebbe eliminare solo le informazioni che non servono o che sono già contenute. Questo meccanismo però spesso è soggetto a blocchi, vuoti di memoria, dovuti da tanti fattori primo tra tutti la mancanza di concentrazione, che porta a compiere gesti in maniera automatica. Vediamo insieme cosa sono i vuoti di memoria e come affrontarli.

La memoria

La memoria è una funzione del cervello che rappresenta il “serbatoio dei ricordi”, in cui ognuno di questi viene catalogato in base a una serie di codici quali la temporalità o l'emozionalità. Esistono due tipi di memoria: a lungo termine e a breve termine. Nella prima vengono immagazzinate le informazioni che servono per vivere, lavorare e relazionarsi, e i dati vengono trattenuti per periodi lunghissimi e addirittura per tutta la vita. La memoria a breve termine, invece, è limitata e mantiene le informazioni di poca importanza per poco tempo. Questo è il funzionamento base della memoria ma spesso possono crearsi dei veri e propri blackout.

Vuoti di memoria e amnesie

I vuoti di memoria riguardano normalmente circostanze minori e hanno conseguenze limitate ma esistono anche dimenticanze gravi, una vera alterazione del cervello di natura organica. L'incapacità di ricordare qualcosa anche di vitale importanza potrebbe essere causata da un problema relativo ad uno di questi processi mentali. Le cause dei vuoti di memoria sono dovuti all'incapacità di dormire bene e sufficientemente, fare troppe cose contemporaneamente e farle male.

Blocchi volontari

Esistono poi vuoti di memoria volontari di fronte a situazioni particolari che hanno un significato preciso determinato dal contesto. A d esempio se una persona ti fa venire in mente un periodo doloroso della tua esistenza o un aspetto poco piacevole, allora il suo nome rischia di finire nel dimenticatoio.

Cura

I vuoti di memoria e l’impigrimento del cervello sono molto difficili da evitare. Per riuscire a migliorare la memoria e l’attività neuronale in genere bisogna seguire delle semplici regole:

  • Il movimento: inteso come un’ attività fisica specifica, praticata 3 volte la settimana. Esiste infatti una correlazione tra l’esercizio fisico e il miglioramento di determinate zone del cervello.
  • Leggere: libri, giornali, avere interessi comporta un ottimo allenamento per il proprio cervello.
  • Ascoltare musica: la musica risveglia sensibilità e motivazioni.
  • Risolvere rebus, rompicapi o parole crociate, cercando di spingere la nostra mente ogni volta a livelli sempre più difficili; Il nostro cervello come detto prima è simile a un muscolo e se non viene allenato perde la sua funzionalità.
  • Un’alimentazione corretta

Per casi molto intensi di vuoti di memoria può essere d'aiuto la riflessologia plantare. Grazie a questa pratica si riescono a stimolare proprio i riflessi e i nervi periferici che altro non sono che i prolungamenti dei neuroni, le cellule principali della nostra materia grigia. In molti casi si ha il piacevole di risvegliare energie assopite stimolando il cervello a lavorare alla perfezione.

Stefano Di Benedetto, assieme ad un affiatato team di collaboratori e consulenti, da oltre 32 anni lavora con entusiasmo ad un impegno ben preciso: trasformare sempre gli obiettivi dei clienti in risultati concreti!