Barcellona è una di quelle città più amate della Spagna, i vacanzieri si dividono solitamente tra Madrid e Barcellona, ma coloro che amano il divertimento non possono evitare i passare almeno una notte in questa città colorata, vitale e splendida. Meravigliosa dal punto di visto artistico, con il suo centro medievale Barrio Gotico e gli edifici modernisti dell’Eixample, è rinomata anche per la sua fantastica vitalità, i suoi locali, la movida che non finisce mai.

Barcellona ha tutto, musei ricchi di tesori inestimabili, meraviglie architettoniche, spiagge vivaci e vie sempre animate. La comodità di questa città, nonostante abbia un servizio di mezzi davvero entusiasmante, è che si gira facilmente e comodamente a piedi. Anche se le distanze non sono proprio ridotte, basta armarsi di volontà e forza per fare delle belle e lunghe passeggiate, soprattutto nella città vecchia e Gràcia, dove soltanto camminando si possono ammirare le meraviglie architettoniche, e il lungomare, dal Port Vell al Port Olimpic. Ma il fatto che fatto che i turisti scelgano di girarla piedi non è sempre un bene, specialmente per coloro che non conoscono la lingua spagnola. Ebbene si, noi italiani siamo abbastanza agevolati visto che le nostre lingue sono abbastanza simili ma cosa succede se a frequentare Barcellona sono turisti non di lingua neolatina? A rispondere a questa domanda ci pensa la cronaca, con la storia di due peruviani truffati sulle Ramblas.

Berlino, monumenti e Ramblas

Nelle Ramblas si concentra per molti lo spirito della città oltre ad essere considerato il posto migliore per abbandonarsi al rituale spagnolo del paseo (passeggio). Per le Ramblas non esiste riposo, il flusso della folla scorre ininterrottamente ad ogni ora del giorno e della notte. Il nome deriva dal termine arabo “ramla” che significa “arenile”. Originariamente la Rambla era, infatti, un torrente costeggiato da muraglie e conventi, e solo nel XVIII secolo si cominciò a costruire case nei paraggi del mercato della Boqueria e infine si urbanizzò la strada trasformandola nell’area pedonale che oggi tutti conoscono e ammirano. Passeggiando lungo le Rambles, i turisti sono fortemente attratti da tutto ciò che esse offrono: statue viventi, suonatori ambulanti, mimi, caricaturisti, venditori che rifilano di tutto, giocatori ferratissimi nello “stregare” il turista, cartomanti e chi più ne ha più ne metta.

Per coloro che non conoscono la lingua spagnola è davvero difficile difendersi dagli attacchi di questi personaggi più o meno loschi. Quest'estate a causa dei tanti borseggiatori il Comune di Barcellona ha collocato delle insegne nella Rambla e ha distribuito manifesti e opuscoli informativi nei negozi per mettere in guardia i turisti della illegalità e della frode commessa dai truffatori e soprattutto sui “trileros” con il gioco che da noi viene chiamato delle “tre campanelle” o carte. Ma non finisce qui, perchè da questo mese verrà proiettata durante il giorno dagli schermi elettrici dei chioschi le scritta “No è un gioco, è una truffa”, con l’obiettivo di far sì che i turisti, in particolare coloro che non conoscono la lingua spagnola, evitino questi personaggi che con una semplice scatola di cartone, una palla e tre tazzine, irrompono da diversi anni lungo la Rambla cercando di avvicinare e ripulire il malcapitato, grazie all’aiuto di alcuni complici.

Truffa ai turisti peruviani

Pochi mesi fa una coppia di turisti peruviani si sono recati a Barcellona per una vacanza romantica e sono tornati da questa settimana stressati e spaventati, a raccontarci la loro storia è stata la cronaca. I due malcapitati non conoscevano la lingua spagnola ma non si sono preoccupati, poiché hanno pensato di potersi far capire, in realtà le cose sono andate come loro non potevano immaginarsi. Sono stati infatti vittime di ben due truffe in una settimana. Proprio passeggiando lungo le Ramblas il terzo giorno sono stati intercettati da una persona che in spagnolo gli ha chiesto l'orario, questa è una tecnica per capire subito se siete turisti o no. Se non conoscete nemmeno una parola di spagnolo, come il caso dei peruviani, dopo pochi minuti potrete essere vittima di un furto.

La prima truffa è stata quella della mossa del calciatore, un trucco molto frequente in Spagna, i truffatori, specialmente di sera, come in questo caso, vengono a chiedervi di insegnare loro la danza di un noto calciatore. Senza aspettare la risposta, vi afferrano e vi buttano a terra, mentre vi svuotano le tasche o la borsa. Esattamente due giorni dopo, i peruviani sconvolti dalla rapina, sono stati nuovamente fermati da una persona che gli chiedeva l'orario e poco esattamente un'ora la ragazza è stata vittima del volantinaggio da disco. È un trucco molto simile alla mossa del calciatore, in questo caso vogliono darvi un volantino ma lo tengono in aria in modo da farvi saltare per prenderlo. Mentre saltate vi svuotano le tasche. È comune che per strada vi offrano pass gratuiti o sconti, ma il volantinaggio autentico si trova in un punto fisso e non serve saltare in aria.

Come evitare le truffe a Barcellona

Naturalmente tutti queste truffe avvengono perchè non parlate la lingua spagnola, i turisti che conoscono la lingua possono tranquillamente capire quando una persona vuole truffarli o la richiesta è particolarmente insolita e quindi vanno via o rispondono a tono. Per evitare di essere vittime di queste truffe a Barcellona è prima di tutto necessario conoscere la lingua spagnola e impararla è molto più semplice di quanto pensiate. Basta seguire un semplice corso che in poco tempo di permetterà addirittura di essere soddisfatti o rimborsati in 60 giorni.Il secondo consiglio è quello, nel caso di richieste particolari di sconosciuti di rivolgersi alle pattuglie che facilmente si possono trovare per strada a Barcellona. La scorsa settimana sono state anche installate quattro torri informative, due nella Rambla, una nella zona della Sagrada Famiglia e una sul Paseo de Joan Borboni, per spiegare ai turisti le norme di comportamento nella capitale catalana, andateci e cercate di prevenire qualunque truffa id cui possiate essere vittima.

Stefano Di Benedetto, assieme ad un affiatato team di collaboratori e consulenti, da oltre 32 anni lavora con entusiasmo ad un impegno ben preciso: trasformare sempre gli obiettivi dei clienti in risultati concreti!