Helllloooooooou Ragassuoli.

Rieccomi a voi con questa nuova produzione pandesca.

Oggi ero indeciso se parlarvi del legame covalente puro che unisce il mio bulldog al divano, oppure virare verso un argomento attinente alla lettura veloce. Facciamo che, per questa volta, lascio perdere le cose utili e parlo degli affetti: ecco a voi quello che si chiama "il punto cieco":

Nei nostri occhi ci sono due "buchi" che ci rendono praticamente ciechi. Non del tutto, certamente, ma abbiamo una zona d'ombra in cui le cose, praticamente, scompaiono alla vista. Ok, detta cosi può sembrare un po' generica (oltre che qualcosa in stile  "Torchwood: Miracle Day") quindi mi spiego meglio 🙂

Prima di tutto, per capire di cosa sto parlando, devi sapere due cose riguardo a quel bell'aggeggio di cui, di solito, ci si chiede solo "di che colore è?":

  • la sua retina è ricoperta da due tipi di fotorecettori, i coni ed i bastoncelli, i quali non sono altro che neuroni che vengono eccitati dalla luce che li colpisce;
  • Può essere paragonato, come funzionamento, alla lente delle vecchie macchine fotografiche (e qui sento Henri Cartier-Bresson ed Ansel Adams batterci le mani)  dove questa "lente" proietta la luce nel fondo dell'occhio stesso,  in cui poi i coni e i bastoncelli (i nostri amati  fotorecettori) la trasformeranno in impulsi elettrici.

In fondo alla retina, in una zona in cui fasci di nervi si congiungono dando vita al nervo ottico, esistono per l'appunto questi fantomatici "punti ciechi". Cosa sono? Potrei raccontare cose che voi umani non potreste immaginarvi, a partire dalle navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione fino ad arrivare alle Winx contro Godzilla, ma la farò molto più semplice e breve.  Quei famosi fasci di nervi di cui sopra, ad un certo punto arrivano a coprire la retina e non fanno altro che creare una zona in cui non esistono né coni né bastoncelli e quindi... cucù, in quella zona siamo effettivamente del tutto ciechi. Ooooooo mio Dioooooo, sono cieco, perché nessuno mi ha mai detto che sono cieco?!?!?

Ma allora perché nessuno se ne accorge?

Guardati attorno. Vedi forse un punto cieco da qualche parte? Ti do un suggerimento: questi due punti sono uno a sinistra, nell'occhio sinistro, ed uno a destra nell'occhio destro ma... è come se fossero magicamente nascosti 🙂 Ciò è dovuto al fatto che abbiamo due occhi (o almeno dovrebbe essere così, vero Polifemo?) e i loro punti ciechi non "guardano" mai nello stesso punto. Questo permette che le informazioni che "mancano" da una parte (ossia quello che effettivamente non vedi) possano essere integrate dal cervello con quelle che arrivano dall'altro occhietto. E' bello essere una macchina perfetta, eh? 🙂

Ok. Finora ho parlato io, ora prova a chiudere un occhio (quello che ti sta più antipatico) e dimmi che succede. Vedi qualche punto cieco?

No, giusto? Ci avrei scommesso la barba della mia vicina di casa. Vuoi sapere come mai? Perché il nostro cervello integra le informazioni mancanti con quelle attorno al buco anche grazie ad una delle principali caratteristiche umane: la fantasia. Quindi il prossimo che mi dice che non ha immaginazione, per punizione, dovrà vestire per un anno intero solo creazioni di Agatha Ruiz de La Prada

Possiamo "vedere" questo punto cieco?

Visto che ti ho rivelato questo sconvolgente concetto, te lo voglio anche dimostrare. Altrimenti potresti andare a dire in giro che il Panda ti ha dato dell'orbo/a così, tanto per fare. 🙂 Sei pronto ad affrontare la Verità? Segui le mie istruzioni e vedrai. Nel vero senso della parola 🙂

Avvicinati a circa 30 cm dallo schermo. Chiudi l'occhio sinistro e punta lo sguardo solo sul segno + dell'immagine qua sotto. Fissalo intensamente per una ventina di secondi e, ad un certo punto, vedrai scomparire il cerchio nero, il quale riapparirà poco dopo. AbraPandabra...

Questo avviene perché il pallino, ad un certo punto, passa proprio davanti al punto cieco. Se non dovesse riuscirti, non c'è problema: riprova fissando un punto un po' più a sinistra del segno +.  Ora proviamo con una nuova immagine.

Il nostro cervello crea la linea mancante

Il nostro cervello crea la linea mancante

Sempre chiudendo l'occhio sinistro, avvicinati e fissa una delle lettere a sinistra; allontanandoti dall'immagine, a un certo punto, il puntino sparirà. Non solo, potrai anche notare come il tuo cervello tenderà a riempire il vuoto con lo sfondo che reputa più probabile cioè giallo, inizialmente, per poi sostituire lo sfondo giallo con la linea nera.

Il nostro cervello opera sempre cosi. Cerca di dare "un senso a questa situazione, anche se questa situazione un senso non ce l'ha" (cit. "occulta") e questo lo fa quasi sempre in maniera ottimale. Qualche volta però canna alla grande, e li sono guai! 🙂

Ora facciamo un quiz.

Benvenuto a "Chi vuol esser Pandafan". Una sola delle seguenti affermazioni è vera. Siamo pronti?

1) Ho fatto tutto questo per prendere per... ehm... in giro gli abiti di Agatha Ruiz de La Prada. Ed anche a ragione.

2) Ho scritto ispirato dal video "l'uomo che non reggeva l'alcool".

3) Tutto questo discorso ha a che vedere con la lettura veloce.

Tu quale scegli?

Alla prossima!

P.S.

Adesso che ci penso.... forse non è corretto dire che sia solo una l'affermazione vera... 🙂

Stefano Di Benedetto, assieme ad un affiatato team di collaboratori e consulenti, da oltre 32 anni lavora con entusiasmo ad un impegno ben preciso: trasformare sempre gli obiettivi dei clienti in risultati concreti!