Quando si finisce l'università, comincia la grande croce del lavoro e i giovani si trovano a dover far fronte all'invio dei curriculum e soprattutto ai colloqui faccia a faccia. Questi ultimi sono quelli che fanno più paura ai neo laureati, ecco perché oggi ho deciso di darvi delle dritte su alcune domande che si fanno in tutti i colloqui di lavoro che è che possono stabilire il vostro successo o insuccesso.

Andare preparati al colloquio

La cosa più importante quando si affronta un colloquio è non andarci impreparati! Le 5 domande che decidono se sarai assunto sono domande semplici, a bisogna rispondere in maniera mirata e diretta e mi raccomando di non evitare lo sguardo diretto dei selezionatori, lo sguardo è fondamentale per l'avvio di qualsiasi rapporto interpersonale e tramite esso si conferisce significato all'interazione tra due individui. Chi percepisce come "illegittima" la posizione di potere dell'interlocutore, eviterà il contatto visivo con quest'ultimo. Stringete la mano in maniera forte in modo da dimostrare una certa sicurezza di se stessi, non muovetevi troppo sulla sedia e non incrociate le braccia, trasmette l'idea di una persona ansiosa le braccia poiché questa posizione denota chiusura.

Mi parli un po' di sé

Tendenzialmente, la prima domanda della 5 domande che decidono se sarai assunto che i reclutatori fanno è questa. Chi vi pone questo quesito vuole sentire a questa domanda delle risposte pronte, date in maniera concisa e senza esitazioni. E' interessante sentire un candidato che parla della sua carriera e dei suoi risultati sul lavoro, mentre è ininfluente parlare di hobby e abitudini personali.

Perché vorrebbe lavorare qui?

La risposta a questa domanda rivela quanto il candidato si sia documentato riguardo le attività dell'azienda. Mettete in luce gli aspetti economici, evitate naturalmente di dire che il motivo per cui si vuole essere assunti è un buon stipendio.

Qual è il suo punto debole?

Tra le 5 domande che decidono se sarai assunto, questa è la più insidiosa. Si apprezza la sincerità in questi casi, quindi evitate di dire un difetto falso o che non ne avete neppure uno.

Come si vede tra 5 anni?

Bene, a questa domanda bisogna farsi vedere ambiziosi in modo tale da dimostrare il desiderio di crescere professionalmente. Non mostrate obiettivi irrealizzabili e quasi impossibili da raggiungere.

Perché desidera lasciare l'azienda in cui lavora adesso?

Per finire, questa è l'ultima domanda. Il mio consiglio è elogiare il nuovo eventuale lavoro, mettere in luce la voglia di intraprendere una nuova strada e non parlare male del vecchio datore di lavoro, lamentandosi dell'impiego che si intende lasciare.

Rispondendo bene a queste 5 domande che decidono se sarai assunto, il lavoro è quasi assicurato. In bocca al lupo!

Stefano Di Benedetto, assieme ad un affiatato team di collaboratori e consulenti, da oltre 32 anni lavora con entusiasmo ad un impegno ben preciso: trasformare sempre gli obiettivi dei clienti in risultati concreti!