"Per vincere l'ansia e la paura degli esami basta una seria preparazione."

Quante volte hai sentito questa frase?

Anche io, come te, l'avrò sentita milioni di volte da studente ed ogni volta, malgrado fossi molto meticoloso nello studio, arrivavo alla sessione d'esame che lo stress, l'agitazione e l'ansia, mi portavano ad avere le gambe tremanti e il mio stomaco sembrava venisse strizzato come uno straccio.

La verità è che, a prescindere dalla preparazione, l'emotività gioca brutti scherzi anche a chi è preparatissimo e non è affatto raro che blocchi sino al punto da fare scena muta di fronte al professore.

Per spiegarti questa sindrome e darti uno strumento davvero utile per vincere l'ansia degli esami devo prima spiegarti come funziona il nostro cervello.

Mi rifaccio, semplificandole, alle teorie di Paul MacLean.

I tre cervelli e l'ansia per gli esami.

Immagina il tuo cervello come costituito da tre parti concentriche, un po' come un frutto.

C'è la buccia, la polpa e il nocciolo.

La parte più esterna è quella di recente formazione, quella per intenderci che caratterizza noi esseri umani come capaci di pensiero razionale. In questa parte sono immagazzinate le nozioni che studi all'interno di una complessa e sofisticata rete di connessioni.

La parte di mezzo è quella che abbiamo in comune con i mammiferi. Riguarda la capacità di provare emozioni, empatia e di creare attaccamento.

La parte centrale è quella più arcaica che abbiamo in comune con i rettili. Essa soprintende alle funzioni vitali, alla riproduzione e alla sopravvivenza.

Questa parte malgrado sia praticamente identica a quella dei nostri avi primitivi funziona ancora molto bene ma ha un problema: Non fa grande distinzione tra una minaccia percepita e una minaccia fisica vera e propria.

Ecco che quindi, la minaccia percepita di non passare l'esame, fare una figuraccia, deludere i genitori e amici viene interpretata come una potenziale minaccia fisica ed il nostro cervello arcaico immediatamente fa due cose:

  1. sollecita i meccanismi di blocco o fuga (molto utili contro un potenziale predatore)
  2. e contemporaneamente cerca di prendere il controllo “sganciando” la parte più evoluta del cervello dove risiedono informazioni teoriche di scarsa rilevanza per la sopravvivenza.

Sì. Se ti prende l'ansia e vai in agitazione per gli esami sei vittima di un terribile equivoco messo in atto dalla parte arcaica del tuo cervello.

Vincere l'ansia degli esami naturalmente è un problema che può essere affrontato in moltissimi modi ma voglio darti un esercizio all'interno di questo articolo che potrai usare subito e che ti darà risultati immediati se fatto appropriatamente.

Ho imparato questo esercizio nei miei studi sui corpi speciali della polizia e sulle esperienze dei soldati in contesti ad alto rischio e si chiama respirazione tattica.

Il respiro ti cambia la vita (e l'esame)

L'atto del respirare infatti è l'unico atto che è sia volontario che involontario (prova a smettere di respirare, è impossibile).

Questo fatto consente esercizi basati sulla respirazione che, al pari di discipline antichissime come lo Yoga, collegano la parte cosciente del nostro cervello con quella ancestrale.

L'esercizio è molto semplice.

Tutto quello che devi fare è inspirare lentamente contando sino a 4 trattenere il respiro per la stessa durata di tempo, espirare lentamente sempre contando sino a 4 e trattenere il respiro di nuovo per lo stesso tempo.

  • Inspira per 4 secondi circa.
  • Trattieni per 4 secondi circa.
  • Espira per 4 secondi circa.
  • Trattieni per 4 secondi circa.

Ripeti questo ciclo tante volte sino a che non noterai che la tua situazione emotiva comincia a modificarsi.

Ricorda di esercitarti PRIMA di dover sostenere l'esame magari pensando a situazioni che ti coinvolgano emotivamente in misura minore. L'esercizio deve diventare ben collaudato per poter funzionare in situazioni di alto stress.

Non affidarti ad esso senza allenamento.

Nemmeno gli uomini dei corpi speciali lo fanno.

Stefano Di Benedetto, assieme ad un affiatato team di collaboratori e consulenti, da oltre 32 anni lavora con entusiasmo ad un impegno ben preciso: trasformare sempre gli obiettivi dei clienti in risultati concreti!